I rapaci diurni del Gargano

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Volo elegante, potenza e fierezza, i rapaci diurni hanno da sempre catalizzato le attenzioni del genere umano.

Utilizzati come simboli araldici, in alcuni casi come armi da caccia micidiali.                            A lungo ritenuti nocivi dalla stessa legislazione nazionale  e internazionale e quindi perseguitati con ogni mezzo, poi riabilitati e definite  specie protette.

All’apice della catena alimentare, essenziali per la buona salute dell’ecosistema e spesso prime vittime di squilibri ambientali  causati delle attività umane.

Il tentativo di predazione di un’aquila reale su cerbiatto , nel Parco Nazionale d’Abruzzo

Emblematico è il caso del Falco pellegrino –Falco peregrinus-,  che a causa dell’intossicazione da pesticidi clorurati, dopo gli anni 50, arrivò sull’orlo dell’estinzione riducendo la sua popolazione del 90%.

I rapaci diurni presentano una struttura e caratteristiche  atte alla loro natura di cacciatori.

 Becco robusto appuntito e ricurvo  adatto a dilaniare le carni delle prede.

Vista acutissima numerose volte più sensibile che negli uomini.

 Ali con struttura differenziata in relazione al tipo di volo e all’ambiente frequentato:

-Larghe nei planatori come aquile, avvoltoi e poiane.

– Lunghe e appuntite nei falconi con possibilità di picchiate vertiginose, come nel Falco   pellegrino che può raggiungere i 300Km/h.

Coda dalla lunghezza variabile :

Maggiore negli sparvieri e astori capaci di repentini cambi di direzione.

Zampe:

-Sottili  e lunghe come falchi ed astori per catture di prede al volo.

-Corte e con dita forti per i rapaci che catturano prede per terra  come aquile  bianconi e poiane.

Molte sono le minacce che mettono in pericolo le popolazioni dei rapaci.

Inquinamento ambientale, uccisioni illegali, prelievo di uova o pulcini dal nido da parte di collezionisti e individui collegati alla  falconeria.

In alcune zone d’Italia, i rapaci, sono vittime dei bocconi avvelenati usati illegalmente  per uccidere lupi e cani randagi.

In questo quaderno didattico,  prodotto nell’ambito del progetto LIFE ANTIDOTO del Parco Nazionale del Gran Sasso  e Monti della Laga, si parla del drammatico problema del veleno in natura.

Un’importanza molto rilevante sta assumendo il disturbo degli ambienti di nidificazione legato allo sviluppo delle attività del tempo libero come escursionismo, arrampicata e caccia fotografica.

La diffusione degli elettrodotti e ultima la diffusione delle torri eoliche.

Dove presenti le pale  eoliche i grandi rapaci, che non percepiscono come  pericoloso il movimento delle eliche  vengono letteralmente tranciati in due.

Per avere un’idea di quello che succede consiglio di leggere questo articolo:

Nibbio reale colpito da pala eolica

Questo succede agli avvoltoi dove presenti:

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=zkbU1tS_UQc&feature=related[/youtube]

Per un’approfondimento del meraviglioso mondo dei rapaci

Una gradevole e istruttiva lettura, sui rapaci delle gravine pugliesi, con splendide illustrazioni.                                   I Rapaci delle Gravine

Un resoconto della Lipu sul Falco Grillaio in Capiatanata .                                             Volontari-per-Natura-Grillaio2012-LIPU-Fg