La lontra, Lutra lutra, è un mustelide mirabilmente adattato alla vita acquatica che frequenta prevalentemente fiumi torrenti e in minor misura laghi e zone costiere.
Un corpo affusolato per muoversi agevolmente nell’acqua.
Nel nuoto sommerso orecchie e narici si chiudonono ermeticamente e le lunghe vibrisse permettono la localizzazione delle prede in acque torbide.
I piedi possiedono una membrana a mo di pinna per una propulsione più efficace nell’elemento liquido.
Si nutre principalmente di pesci anche se non disdegna qualche anfibio e crostacei come gambero e granchio di fiume.
Questo mustelide è in forte declino, in tutta l’Europa compresa l’Italia, a causa della distruzione della vegetazione ripariale, l’inquinamento delle acque da pesticidi cloroorganici e del bracconaggio.
In Italia il grosso della popolazione risiede nel sud.
Nella provincia di Foggia la lontra era sicuramente presente nel Lago di Lesina ( fino ai primi anni 70 ) e nel Lago Salso (ex Daunia Risi) fino ai primi anni 60
Negli ultimi 10 anni segni di presenza su nuovi fiumi limitrofi alle zone già conosciute fanno sperare in una piccola ripresa della specie.
Il mio ritrovamento, nel settembre 2018, di un’esemplare maschio impattato con un’auto nella zona del Lago Salso a Manfredonia, fa ben sperare in una rioccupazione del luogo dopo decenni di assenza. L’articolo che ne parla.
Attualmente la specie è inserita nelle liste rosse IUCN ed è considerata tra i mammiferi più minacciati d’Italia.
Per seperne di più:
La presenza della lontra nel bacino del fiume Ofanto – Lipu