Passeggiando sul Gargano è raro, ma non impossibile, incontrare un’esemplare di Testudo hermanni.
Qualche decennio fa, come raccontava la nonna Angela Maria abitante a Campolato, era così abbondante che veniva raccolta da contadini e pastori, del promontorio, per cibarsi delle sue carni.
Presenta dimorfismo sessuale abbastanza marcato.
I maschi sono più piccoli delle femmine, hanno la coda più lunga e il piastrone concavo che permette loro la monta.
Le tartarughe di Hermann sono animali la cui temperatura corporea dipende dall’ambiente esterno “ectotermia”, difatti nelle prime ore della giornata si crogiolano al sole per aumentare la temperatura ed attivare il metabolismo.
Nei primi giorni d’autunno, al calare delle temperature, i rettili smettono di alimentarsi, anche per più di 20 giorni, per poter svuotare completamente l’intestino da residui di cibo.
Partendo da novembre fino a dicembre, si interrano o riparano in luoghi protetti cadendo in letargo.
Erbivore ma, in caso di necessità, si nutrono anche di risorse alimentari di origine animale come artropodi e chiocciole.
Il maschio, subito dopo il risveglio dal letargo, inizia il corteggiamento.
Il rituale di accoppiamento prevede l’inseguimento della femmina, morsi ripetuti sulle zampe, annusi e colpi con la corazza.
Le Testudo depongono le uova in buche scavate dalla femmina nel terreno con le zampe posteriori.
Il tempo di incubazione di 2 o 3 mesi circa e il sesso dei nascituri varia in funzione della temperatura ambientale.
La T. hermanni corre il rischio di scomparire dall’ambiente naturale soprattutto per fattori legati all’ uomo come il prelievo illegale , l’agricoltura meccanizzata, l’uso dei fitofarmaci, il traffico automobilistico, gli incendi, la distruzione dell’ambiente naturale.
La Testudo ermanni è specie protetta dalla Convenzione di Berna ed è inserita nella Cites (appendice 2)
Quindi, se avete la fortuna di incontrarle, non portatele a casa !